"Maledetto sia l'inventore dello smartphone".
Nelle prime puntate del podcast abbiam parlato di internet in generale e di social network in particolare, ma non solo. Abbiamo posto una distinzione fra comunicazione online (effettuata tramite chat, mail e video) e comunicazione offline che ormai scarseggia sempre più.
Oggi ci concentreremo sugli strumenti che permettono tutto ciò, considerando eventuali dipendenze dovute ad usi e abusi dei suddetti strumenti.
Per fare ciò occorre fare una premessa: ovvero chiarire la differenza tra scienza e tecnica.
Per scienza si intende un sistema di conoscenze ottenute attraverso un'attività di ricerca prevalentemente organizzata e con procedimenti metodici e rigorosi (il metodo scientifico).
La tecnica è l'arte" del"saper fare", "saper operare" che mette insieme delle norme applicate e seguite in un'attività.
Se prendiamo come esempio il coltello, ha senso incolpare il suo inventore se oggigiorno questo viene usato per fare del male ad altre persone?
La risposta più logica consiste nel dire che questa stessa domanda, così posta, non ha senso.
E' utile tener presente che esiste una differenza tra l'oggetto e gli usi possibili per quello stesso oggetto. L'uso della scienza (tecnica) non scienza.
Ascolta la puntata del Podcast da qui
Detto questo molteplici sono i problemi, disturbi che la tecnologia può provocare.
E' stato dimostrato che l' uso dello smartphone può avere
degli effetti negativi sulle performance cognitive, sull'attenzione e sulla
memoria.
La tecnologia mobile incrementa l’accesso alle informazioni
di un gran numero di persone, di fatto essa può avere delle ripercussioni
negative sull’attenzione, sulla memoria e sulle prestazioni cognitive degli
individui
Come emerge dal 49° rapporto Censis l’utilizzo dei social
sta crescendo a tal punto in tutte le fasce d’età, da far pensare a un abuso di
essi, o meglio, ad una dipendenza da essi.
È esperienza comune usufruire dei mezzi pubblici per notare
come la buona, cara e soprattutto sana, comunicazione verbale, contraddistinta
da mille gesti, espressioni e da mille imbarazzi provati, sia letteralmente
scomparsa, lasciando il posto a un’asettica comunicazione virtuale fatta di
post, hashtag e immagini prive di emozioni reali ma, nella migliore delle
ipotesi, registrate al momento dello scatto. E in conseguenza, sono aumentati i
casi di giovani e adulti che, totalmente assorbiti dal loro mondo social,
trascurano le azioni più semplici e fondamentali come mangiare, dormire e
rilassarsi, perdendo il necessario interesse alla vita circostante.
Non per caso, infatti, tutte le dipendenze sono associate ai
cosiddetti “disturbi di personalità”, tra i quali spicca proprio il disturbo
dipendente di personalità che si manifesta proprio nel cercare qualcosa (droga,
alcool, social network) o qualcuno (familiari, partner) a cui aggrapparsi costantemente.
Smartphone, tablet e computer portatili ci hanno sicuramente
migliorato la vita, ma dall’altra parte hanno influito negativamente su alcuni
aspetti della salute delle persone. Un uso prolungato di questi device porta
all’insorgere di malattie anche abbastanza dolorose: ernia del disco, tunnel
carpale, infiammazioni della schiena e dei tendini delle mani. Ma non solo. C’è
un peggioramento della qualità del sonno e una minor capacità nel memorizzare
le informazioni.
Uno studio sudcoreano ha dimostrato che l'incapacità di stare
lontani da portatili o web provocherebbe uno squilibrio nei rapporti tra
neurotrasmettitori, le molecole che veicolano le informazioni tra le cellule
del sistema nervoso.
Fonti, per saperne di più:
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